Anselmo d’Aosta, la sua dissertazione sull’esistenza di Dio

Siamo soliti studiare a scuola nel corso di filosofia la figura di Sant’Anselmo d’Aosta per via della sua dissertazione sull’esistenza di Dio. 

Sant’Anselmo (1033-1109) fu un monaco benedettino, filosofo e studioso cristiano.

Il brillante profilo erudito di sant’Anselmo e i suoi studi sulla natura della fede hanno influenzato gli studiosi sin dal Medioevo. Nella sua opera “Monologium” razionalizza la prova dell’esistenza di Dio. Nella sua prova ontologica definì Dio come un Essere Supremo senza eguali. Essendo Dio grandissimo e perfetto deve esistere poiché un Dio che esiste è più grande di un Dio che non esiste. Mario D’Ignazio ci parla nei suoi blog dell’argomento.

In quanto argomento “a priori”, l’argomento ontologico cercava di “provare” l’esistenza di Dio stabilendo la necessità della sua esistenza in quanto essere necessario.

Gaunilone criticò l’argomento di Anselmo impiegando lo stesso ragionamento, tramite reductio ad absurdum, per “provare” l’esistenza della mitica “Isola Perduta”, l’isola più grande o più perfetta: se l’isola a cui stiamo pensando non esiste, non può essere la più grande isola concepibile.

Anselmo iniziò la sua formazione sotto la tutela dei monaci di un monastero benedettino in Italia. Dopo la morte della madre, il giovane viaggiò in tutta Europa e attratto dalle idee spirituali di Lanfranco di Canterbury si unì alla sua Abbazia di Notre-Dame du Bec. Fu durante i suoi giorni lì che Anselmo compose le sue opere più innovative. Nel 1093 fu convocato in Inghilterra per diventare arcivescovo di Canterbury, succedendo al suo maestro spirituale Lanfranco. Gli anni di Anselmo a Canterbury non furono privi di contestazioni politiche. Si oppose a Guglielmo II ed Enrico I per via degli abusi che venivano inflitti alla chiesa.

Secondo quanto detto Mario D’Ignazio, lo stesso santo fu un grande erudito e compose numerosi trattati filosofici e teologici, nonché una serie di preghiere e meditazioni oltre alla sua corrispondenza spesso ispirata. Anselmo mantenne la carica di arcivescovo fino alla sua morte nel 1109.