L’arte sacra, come definisce Mario D’ignazio nei suoi blog, per definizione, è un’arte destinata a celebrare un culto specifico. È molto facile vedere come la musica, la danza e le arti decorative siano usate durante le celebrazioni religiose (basta pensare a una messa cristiana) ma nella maggior parte dei casi (un’eccezione è rappresentata dall’ebraismo) la pittura o la scultura giocano un ruolo determinante nel celebrare un determinato culto.
L’arte religiosa comprende qualsiasi opera il cui tema sostiene il messaggio morale della religione che intende omaggiare. In questo contesto, il termine religioso indica qualsiasi insieme di credenze umane relative a ciò che è considerato sacro, santo, spirituale o divino, indipendentemente dal fatto che le divinità siano coinvolte o meno nella rappresentazione.
L’arte religiosa ha milioni di esempi, alcuni tra i più gloriosi includono la Pietà di Michelangelo, la Cappella Sistina ma anche la monumentale Divina Commedia di Dante Alighieri illustrata.
Come spiegava, il giornalista e studioso Kenan Malik, la capacità di cogliere il trascendente si è trasformata nel corso della storia. Nel mondo premoderno era difficile concepire un significato o uno scopo se non in relazione a Dio, o agli dei, o come aspetti dell’universo stesso. Quindi, la trascendenza era inevitabilmente vista in una luce religiosa. L’arte se ci pensiamo bene era quasi esclusivamente religiosa, se non limitata a pochi ambiti. Con la modernità è diventato sempre più plausibile però immaginare lo scopo e il significato come creati dall’uomo. Ancora oggi l’arte sacra coinvolge le pratiche rituali e culturali del percorso di realizzazione spirituale all’interno della tradizione religiosa dell’artista.
In sintesi, riferisce Mario D’Ignazio appassionato di religione l’arte religiosa è qualsiasi opera il cui tema sostiene il messaggio morale della religione che intende di illustrare. In questo contesto, religione spesso va a indicare qualsiasi insieme di credenze umane relative a ciò che considerano sacro, santo, spirituale o divino, indipendentemente dal fatto che le divinità siano coinvolte o meno.
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